Carissimi
Leggo non senza dolore le ultime notizie che vengono dalla Norvegia. Una persona, un certo Anders Behring Breivik di trentadue anni ha compiuto una strage di giovani, ammazzandone circa un centinaio. Sono ancora oscuri i motivi che hanno portato alla strage anche se l'attacco sembra essere stato rivendicato da Al Queida e da altre associazioni terroristiche: tuttavia i poliziotti non credono che la matrice sia terroristica.
Tuttavia il mio pensiero va alle quasi cento vittime di questo attacco: cento ragazzi a cui è stato spezzato il futuro, che non hanno più domani. Cento mamme che non potranno più riabbracciare i propri figli, che non potranno dire "Ti voglio bene" ai propri figli perché non ne avranno. Vite spezzate barbaramente da persone che si arrogano il diritto di uccidere chiunque e per futili motivi! Gli ideali di fratellanza, di uguaglianza e di legalità tanto cari ai pensatori del settecento sembrano essere solo una "brutta" parentesi del nostro mondo. Oggi il mondo è crudele, si dice, accadono solo cose brutte.
Ma mai come in questa occasione, nonostante il male che strilla e assordisce, dobbiamo sforzarci di ascoltare il tanto bene che ogni giorno c'è nel mondo e che viene messo da parte da coloro che vogliono fare propaganda al male che ci circonda. Ma d'altronde si è sempre saputo che fa più rumore un albero che cade rispetto ad una foresta che cresce. Non dimentichiamo mai di coltivare il bene, mai. Soprattutto in questi momenti di dolore dobbiamo pensare a fare tanto bene, perché il cuore trabocchi e cresca sempre più l'amore.
Invito tutti voi lettori a pregare per le vittime affinché il Signore li accolga fra loro, ma soprattutto vi invito a pregare anche per l'attentatore (o gli attentatori) perché si converta e si penta del tanto male che ha commesso. No, io non lancerò la prima pietra nei suoi confronti: anche io sono un peccatore.
Alfonso Piscitelli
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