All'Hotel
“Ah, bella città questa “, diceva tra sé Stefano, pensando a Caserta e alla sua Reggia. “ Lei cosa ne pensa? “ domandò al compagno di viaggio.
“ Beh, a dire la verità è un po’ caotica, sembra di stare a Milano. Sa qui ci sono troppi uffici “.
“ Capisco” disse Stefano “ anche dalle mie parti c’è molto traffico, il posto è molto caotico”.
“Perché, di dove è?” chiese il viaggiatore
“ E a lei cosa importa! “ disse bruscamente “ io non le ho chiesto di dove è, perché deve farlo lei?”.
“Mi scusi, signore” si affrettò a dire “mi scusi”
“E ora dove stiamo andando? A mangiare spero!”
“Si, d’altronde è quasi ora, ci stiamo dirigendo verso un albergo, a 15 Km da qui” disse la guida, la signorina Clara Olivo, 23 anni, studentessa candidata alla tesi sui beni culturali nella società. Come mestiere faceva la guida turistica cosicché potesse conciliare il lavoro con lo studio. Non era ben pagata, ma a lei poco importava: dopo la tesi avrebbe lavorato in qualsiasi museo, magari. La ragazza, preso il microfono, disse: “Siamo arrivati, ognuno dia le proprie generalità al cameriere d’ingresso, cosicché gli venga assegnata la stanza: la partenza è fissata per domani alle ore 9,30. Buona cena! “. Scesero tutti i passeggeri, compreso quel tipo strano che era Stefano. Tutti erano curiosi di sapere chi era, ma nessuno aveva il coraggio di domandarglielo, visto ciò che era capitato al suo compagno di viaggio. Arrivato alla reception disse:
“Il mio nome è Park, Stefano Park. Vorrei una singola. “.
“ Ecco a lei “ disse il cameriere porgendogli le chiavi che riprese: “ se vuole le faccio portare le valigie. “. Stefano ci pensò un attimo e disse: “Grazie, ma non ce n'è il bisogno “ e salì verso la sua stanza, la numero 17 al piano 2°. La stanza era grande con numerosi comfort. Lui poi era appassionato di computer; prese dalla sua borsa un PC portatile e si mise a leggere qualche documentazione sull’open source. E mentre leggeva pensava che a breve sarebbe stata servita la cena. Così decise di spegnere il computer e di scendere giù. E mentre spegneva il pc Stefano udì delle urla: appartenevano alla signorina Clara. Non udendo più niente, chiuse la stanza e scese giù al ristorante. Vide che la signorina stava da sola al tavolo e allora, dirigendosi verso di lei, disse: “ Signorina, posso sedermi vicino a lei? “ rispose “ prego, si sieda. Avevo prenotato per due, ma …” Stefano intuì qualcosa ma lasciò correre.
“ Prima ho sentito delle urla: cosa è successo? Sempre se posso saperlo…”.
“ Ecco, non so se posso dirvelo. “ Stefano si accorse che la ragazza era imbarazzata. Poi prese coraggio e disse: “ Sa, noi veniamo spesso qui e conosco ormai il personale. Uno dei camerieri è il mio fidanzato. Mi ha fatto spaventare quando è entrato. Allora ho gridato. Ma non è successo nulla di grave. “ ma Stefano non era convinto.
“ È chi è il fortunato? “ chiese
“ Questo non posso dirvelo. “.
Il cameriere servì la cena e fu tutto molto squisito. Per primo, spaghetti al pomodoro; seguirono poi pesce spada arrostito e insalata mista. Dopodichè i due si misero a chiacchierare.
“ Ma lei come si chiama “ chiese la ragazza
“ Mi scusi se non mi sono presentato, io sono Stefano Park. Sono qui come turista. E lei mademoiselle? “
“ Clara, Clara Olivo. Sono studentessa alla facoltà di Arte a Roma. Sto preparando una tesi sul rapporto che le persone hanno con i beni culturali… sogno un futuro da ministro “ disse con fantasia.
“ Ah, mi dia retta, oggi la politica non cura più l’interesse dei cittadini. Non fa per lei approfittare delle persone: si vede dalla faccia “.
“ Troppo buono “ disse la ragazza arrossendo “ lei è troppo buono. Comunque se non proviamo a cambiare potremmo mai criticare qualcuno? E lei che lavoro fa?”.
“ Prima lavoravo all’Università, dipartimento scienze chimiche e fisiche. Ora non più, viaggio per il mondo.”. Ci fu qualche momento di silenzio, poi Stefano riprese: “ Conosce qualche viaggiatore, oltre me intendo? “. La ragazza esitò un attimo, poi rispose: “ No, nessuno, signore.”
“ Davvero? Ma lei sembra che guardi da un’altra parte”.
“ Ma no, è che sono un po’ strabica. Questo è tutto”. Il cameriere servì il dolce e, finito di mangiare, disse: “Se vuole scusarmi, signore, vado un attimo in camera. “.
“ Faccia pure, signorina, non si preoccupi “. Stefano pensava tra se che Clara era una brava ragazza, ricca di sani principi. Poi squadrò ogni turista per farsi un'idea. Due persone parlavano tra loro una lingua diversa da quella di Stefano. Proprio mentre pensava a questo, si accorse che Clara era ritornata a sedersi. Pochi secondi dopo si spensero di colpo le luci. Era un black-out. Tra la confusione totale Stefano udì dei passi: qualcuno si era allontanato!
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